Il pensiero di fare una fila all’aeroporto ti mette ansia? Magari hai passato ore a informarti, a cercare indicazioni sul sito della compagnia aerea con la quale volerai, eppure quel dubbio di aver messo nel bagaglio a mano qualcosa di sbagliato non ti abbandona mai, nemmeno un istante? Ci sono buone notizie per te: le cose stanno per cambiare e le lunghe file diventeranno soltanto un brutto ricordo, così come la paura di dover buttar via i tuoi effetti personali prima di salire sull’aereo!

Ma qual è la regola a cui siamo abituati? Ad oggi, nella grandissima maggioranza dei voli, il bagaglio a mano può contenere al massimo un litro di LAG (liquidi, aerosol e gel), che possono essere inseriti in contenitori di massimo 100 ml, a loro volta chiusi in buste di plastica trasparenti di massimo 20×20 cm, come queste, che contengono un comodo kit per evitare di commettere errori. Ci sono tuttavia delle eccezioni, come per esempio farmaci salvavita, nutrimento per neonati e oggetti acquistati al duty free, che possono essere imbarcati senza limitazioni.

Qual è la logica che c’è dietro? Perché non è possibile portare con sé il proprio profumo preferito da casa, ma è possibile acquistarlo in aeroporto? No, nessun complotto per farti spendere dei soldi; è una questione di sicurezza. A seguito dell’undici settembre, come tutti sappiamo, i controlli di sicurezza in aeroporto vennero fortemente intensificati, ma fu solo dopo novembre 2006 che anche i liquidi vennero soggetti a limitazioni. Questa non fu altro che la conseguenza di alcuni attacchi terroristici sventati: il piano degli attentatori era quello di portare a bordo di aerei degli esplosivi liquidi nascosti in bottigliette di bibite gassate e, durante il volo, metterli a contatto con una fonte di energia, come la pila di una macchina fotografica, provocando così l’esplosione.

Gli scanner allora – e tuttora – utilizzati in aeroporto per controllare i bagagli presentavano agli agenti un’immagine soltanto bidimensionale del contenuto della valigia; non erano pertanto abbastanza avanzati tecnologicamente da garantire la certezza che nei liquidi non potessero nascondersi delle sostanze esplosive, o comunque pericolose. Perciò, in via precauzionale, gli aeroporti hanno imposto una limitazione all’imbarco dei LAG.

Negli ultimi anni le cose stanno però cambiando, e i vecchi scanner stanno venendo via via sostituiti con scanner di ultima generazione; ma come si differenziano? Quelli nuovi sono molto più lunghi – misurano ben 24 metri – e usano una tecnologia a tomografia computerizzata, il che significa che sono in grado di mostrare delle rappresentazioni tridimensionali ed estremamente precise del contenuto del bagaglio, che il personale aeroportuale può ingrandire ed esaminare da più angolazioni. Le diverse consistenze degli oggetti contenuti nel bagaglio vengono inoltre mostrate con colori diversi, cosicché l’operatore possa riconoscere subito le sostanze pericolose, garantendo così una maggiore sicurezza nei controlli aeroportuali.

Cosa cambia per i passeggeri? Immagina di stare in fila per i controlli: sta per arrivare il tuo turno e inizi a pensare a ciò che è contenuto nel bagaglio a mano. Non è che per caso è lì il deodorante? Forse per sbaglio ci hai messo la crema che hai usato stamattina subito prima di andare in aeroporto. Il tuo turno si avvicina e osservi gli altri. Si stanno slacciando la cintura, poggiano le chiavi e svuotano le tasche in tutta fretta. Che ansia! E poi ti ricordi cosa c’è in valigia! Il pc e la macchinetta fotografica! Già ti servirebbero otto mani per reggere il tutto, e ora devi anche togliere i dispositivi elettronici dalla valigia. E ci si mettono anche i signori dietro che iniziano a sbuffare.

Tutto ciò non accadrà più. Coi nuovi scanner non sarà più necessario rispettare il limite massimo di liquidi né togliere i dispositivi elettronici dal resto del bagaglio. In questa maniera, i tempi per i controlli di sicurezza si ridurranno drasticamente e i passeggeri potranno affrontare i controlli con maggiore serenità, senza la fretta di dover tirare fuori il pc dal bagaglio stracolmo, e senza il timore di dover lasciare a terra i prodotti per la skincare o la bottiglia da portare a casa in ricordo della vacanza appena trascorsa.

I primi aeroporti ad aver installato i nuovi scanner sono quelli di Heathrow e Gatwick, a Londra, già nel 2017, e da allora, piano piano, aeroporto dopo aeroporto, le nuove tecnologie si stanno diffondendo sempre di più. Sono già presenti, ad esempio all’O’Hare di Chicago e all’Hartsfield-Jackson di Altlanta, ma anche negli aeroporti di Amsterdam e di Shannon, in Irlanda. Anche in Italia si sta assistendo a dei passi in avanti: le nuove tecnologie, per ora, sono già state introdotte all’aeroporto di Torino, di Milano Linate, al terminal 1 di Milano Malpensa e al terminal 1 – e quasi tutto il terminal 3 – di Roma Fiumicino. La Commissione Europea ha inoltre sancito che gli scanner che usano la tomografia computerizzata dovranno essere installati in ogni aeroporto dell’Unione Europea entro il 2026, quindi nel giro di pochi anni potremo tutti viaggiare con più serenità, lasciando i liquidi nel bagaglio a mano e l’ansia a casa.